Commenti Quotidiani.

4 Maggio 2013

Evviva Cecile Kyenge ministra dell’Integrazione, fieramente nera, italocongolese: una persona competente, distinta e composta che con determinazione senza badare agli insulti razzisti di Zaia e compagnia leghista razzista cantante a seguito , finalmente cercherà di ottenere la cittadinanza italiana per i figli di stranieri nati e che vivono qui e che parla di politiche per l’Integrazione a livello europeo come necessarie e preventive: è un successo storico di questo governo e delle forze che lo supportano. Senza inutili perdite di tempo si potrebbero risolvere tutti gli altri problemi dell’Italia in un ottica di crescita economica, riforma delle istituzioni e tagli agli sprechi

Prego il Presidente della Repubblica e il Parlamento di sanzionare qualsiasi espressione razzista tanto più se proveniente da politici, vietata dalla nostra Costituzione.

2 Maggio 2013

DARIO FO: FASCISTA REPUBBLICHINO: NON LO SAPEVO

DA WIKIPEDIA: “…Il processo di Varese dura un anno e si conclude, dopo oltre dieci udienze, il 15 febbraio 1979, con una sentenza che assolve per intervenuta amnistia il direttore de II Nord. Nel 1979 nella sentenza fu scritto: “È certo che Fo ha vestito la divisa del paracadutista repubblichino nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. Lo ha riconosciuto lui stesso – e non poteva non farlo, trattandosi di circostanza confortata da numerosi riscontri probatori documentali e testimoniali – anche se ha cercato di edulcorare il suo arruolamento volontario sostenendo di avere svolto la parte dell’infiltrato pronto al doppio gioco. Ma le sue riserve mentali lasciano il tempo che trovano.[…] lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile di tutte le attività e di ogni scelta operata da quella scuola nella quale egli, per libera elezione, aveva deciso di entrare. E’ legittima dunque per Dario Fo non solo la definizione di repubblichino, ma anche quella di RASTRELLATORE”.

Ricorda il caso di un altro nobel: Gunter Grass

E oggi Paolo Becchi giustifica la violenza con motivazioni sociologiche: gli ricordo non è mai giustificabile la violenza anche se lo dice per scherzo!!(ma che scherzo è?).

Ricordate tutti i cattivi maestri del nostro povero Paese, travestiti da maestri di morale che poi hanno parlato di violenza come mezzo?

28 aprile 2013

Sparatoria davanti a Palazzo Chigi durante il giuramento al Quirinale del governo Letta. Shooting in front of Italian Government palace during the starting of the new italian government of PM Enrico Letta

English translation down

Già arrestato l’attentatore, 2 carabinieri feriti non in pericolo di vita e una passante incinta ma ferita di striscio, autore uno squilibrato (?) ma forse no di 46 anni, Luigi Preiti di Rosarno. Come al solito in Italia adesso chi vuole il cambiamento deve dosare le parole se no gli squilibrati armati ( arma data da chi? )e in giacca e cravatta impazzano , sanno colpire dove non c’è il giubbotto antiproiettile e quindi se di squilibrati si tratta si ottiene l’effetto opposto. Tutte le forze politiche m5s compreso hanno condannato l’atto. L’opposizione deve essere fatta in parlamento.

Shooting in front of Palazzo Chigi the italian government palace during the swearing in of the new government at the Quirinale Presidential palace of new italian Pm Enrico Letta.
Already arrested the bomber, 2 policemen injured not in life threatening and a passer pregnant but graze. The author of shooting is a deranged (?) 46, Luigi Preiti from Rosarno . As usual in Italy who wants to change must not use strong words to do not enhance crazy people, but armed (weapon given by whom?) and in suits clothed , going crazy but knew how to hit where there is no bulletproof vest and in the end the risk for Italy is to get the opposite effect of change and reforms. All political forces including M5S the mr Grillo party in opposition have condemned the act. The opposition must be made ​​in parliament.

26 aprile 2013

Streaming Letta 1 – m5s/Crimi/Lombardi 0

Evviva lo streaming dunque!
Ecco come oggi il blog di Grillo tratta i giornalisti che non sono d’accordo con lui…non è mica tanto diverso da Il Giornale o da  Libero contro Fini. Intanto a lato il sito www.tsetse.it attacca la Boldrini perchè ha contestato Grillo sul valore del 25 aprile, quindi deve essere sputtanata…ma non la volevano loro ? L’hanno pure votata.

Poi a Severgnini (un uomo che fa proprio paura a vederlo eh? ma dai …) si rivolge così sotto uno pseudonimo di Robespierre ( un dittatore sanguinario tra l’altro restauratore dopo la Rivoluzione ) perchè non c’è il coraggio di offendere di persona senza anonimato
dal sito http://www.beppegrillo.it rivolto a Severgnini:
“…Ti vendi bene, e ti fai sviolinare dalla Gruber, “giornalista illuminata” che in un altro paese diverso dall’Italia, potrebbe al massimo fare la cassiera in un cinema di periferia.
Quando la smetterete di leccare il culo ai vostri padroni, potrete avere la soddisfazione di riabbracciare i vostri figli senza vergognarvi.” Robespierre

Io dico solo : Grillo, smettila di insultare, non hai il monopolio del cambiamento sebbene tu sia il principale stimolo per cambiare. Le scelte le avete fatte anche voi, vi siete chiusi a ogni dialogo e va bene così. Non so se tutti quelli che vi hanno votato volevano questo, ma adesso fate quello che vi viene meglio: una sana opposizione IN Parlamento: non fate gli aizzatori extraparlamentari altrimenti al posto di limitare alba dorata imitate alba dorata. Parlate del vostro utile programma I fascisti sono contro i giornalisti sempre e comunque.Ma il bersaglio deve essere una informazione plurale non i singoli giornalisti, da Sallusti a Travaglio. Grillo nella casa adesso ci sei dentro anche tu, le scelte che fate voi delegati portavoce guidati dal guru sono opinabili e valgono come quelle degli altri. Vogliamo responsabilità anche all’opposizione e  non casino anarcoide giusto per insultare, quello lo facciamo già al bar noi cittadini, grazie.

13 aprile 2013

La democrazia online da sola non funziona: oscure quirinarie del m5s di Grillo Casaleggio e associati

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Per una volta son d’accordo con una del PDL…da il Fatto: “Aggiunge la deputata del Pdl Elvira Savino: ”Al primo vero tentativo è già fallita la famigerata democrazia online, così cara a Grillo ed ai grillini. Chi pensava di poter sostituire le istituzioni rappresentative con la Rete è rimasto deluso”.
Sono d’accordo: la democrazia rappresentativa non deve essere sostituita ma affiancata come media interattivo alle istituzioni certo ridimensionate e riviste soprattutto nei costi sprechi e in trasparenza ma la sola rete è peggio: è manipolabile,favorisce il voto di scambio è meno visibile e necessita di controlli tecnici poco verificabili da chi non se ne intende a differenza del parlamento, e se ci sai fare come con le tv ti trovi una storia già vista .Quindi per favore non dite che sono contro la rete ma per un suo corretto uso in democrazia partecipativa

30 marzo 2013

Ciao Enzo, Poeta Geniale

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Ciao Jannacci , grande cittadino milanese e del mondo, poeta geniale sempre con noi nel cuore di tutti.

8 marzo 2013

Luci e ombre delle Stelle : M5s, Grillo e Casaleggio. Alcuni punti non chiari rischiano di rovinare i contenuti del Movimento 5 stelle. Gli elettori aumentano con la trasparenza e democrazia interna.

Nessuno è perfetto, Grillo stesso ha detto che si faranno errori e di dare una mano: secondo me dare la mano significa cercare una chiarezza che ispiri una maggiore fiducia e quindi passa anche da critiche si spera costruttive.
Federico Mello, autore dell’ottimo saggio “Il Lato Oscuro delle Stelle“, pone e accentua dubbi sul movimento di Grillo e Casaleggio e le sue contraddizioni, di cui forse i lettori non sono pienamente a conoscenza: Link dell’audiointervista dell’ autore alla radio
Prendiamo le tesi esposte come un ago nel pagliaio delle cose positive che ha già apportato il m5s ma chi non nasconde nulla non deve temere legittimi dubbi
Di fatto si dimostra con testimonianze, documenti e retroscena che nel m5S non esiste molta democrazia interna quanta si vorrebbe con la partecipazione: il problema del non-Statuto (scritto dai due senza interrogare nessuno) prevede che solo Grillo abbia il Copyright del movimento e decida chi è autorizzato a fare uso del simbolo e delegato a parlare. Sul Programma del m5s è invece contenuta la richiesta di abolizione della legge Urbani sul Copyright tra i punti riguardanti l’informazione. Ecco la contraddizione.Perchè i temi del M5s sono temi importanti sia in campo di etica pubblica che di risorse ,di ambiente e di diversi modelli di sviluppo centrati sulla sostenbilità dell’essere umano nell’ ambiente, dalla green economy alla Felicità interna lorda al posto del solo Pil, che vanno affrontati senza facili semplificazioni o ritorno ad uno Stato monopolista accentratore incontrollato piuttosto che controllore dei nostri diritti. Chi vuole che prevalga il diritto sulle multinazionali o sul potere economico deve essere egli stesso in una posizione di trasparenza totale e apertura al dialogo.

Sempre da non-Statuto, solo Grillo può decidere i temi del Programma e scrivere i comunicati politici di indirizzo, ma non è stato nominato nè eletto da nessuno. La sua carica non è a tempo. Nel frattempo chiedono il limite di due legislature per tutti i politici. Adesso queste possono sembrare questioni formali ma naturali per un movimento che ha avuto successo.

Mello sostiene che solo Grillo decide dei rimborsi agli eletti, che vengono a lui delegati come regola scritta: ma egli è di fatto un cittadino privato, non eletto che gestisce fondi pubblici a titolo di comico o capo che dà visibilità ad un movimento politico. Normale chiedersi se non sarebbe meglio un capo a rotazione prima o poi.

La democrazia è pluralismo e confronto. Invece sul piano interno mancano nel Non-statuto quelle norme di modificabilità dello stesso o di sviluppo di un’opposizione interna alla linea dettata da Grillo e Casaleggio, su quello esterno si è contro tutti i partiti a prescindere, si vuole il 100% del parlamento come da intervista di Grillo su Time oggi.

La democrazia non è il 100%, basta il 51%, ma paradosso per paradosso, questa è storia passata: la democrazia è rispetto e possibilità di esitenza di un’ opposizione interna ed esterna, di chi non la pensa come te, insomma.

Chi non è d’accordo col “diumvirato” al vertice è invece espulso, diffidato e scomunicato da Grillo: vedi il caso Salsi. È questo che stride col carattere partecipativo del movimento

Ma a che titolo e che differenza c’è allora tra m5S e altri partiti, che almeno hanno una presenza di organi di vigilanza interna, seppur di facciata: dal m5s invece ne vorrei una vera di autogoverno democratico e trasparente, maggiore di quella dei partiti della seconda Repubblica così aspramente e a ragione criticati.

Grillo è poi contro il sistema democratico rappresentativo anche se il movimento è fondato sulla costituzione essere contro il sistema dei partiti potrebbe significare all’estremo essere contro il confronto con idee altrui nel Parlamento e piuttosto che associare a questo la rete, lo si potrebbe abolire per sostituirlo con la rete: Grillo e Casaleggio pensano che si possa regolare e decidere tutto sul web? ma internet, contrariamente a quanto si dica, da solo è meno democratico e trasparente che le due cose (parlamento e web ) messe insieme, non garantisce trasparenza e il motivetto “uno vale uno” non è vero perchè alcuni più di altri (come la Casaleggio Associati) sannno come modificare le piattaforme e spostare il consenso, sanno che si possono creare troll (finti account per virare i commenti) o gestire opinion leader: la rete è un media unico ma al pari di altri può essere manipolato e non gli si può dare rango decisionale, i “like” di facebook devono affiancare la cara vecchia democrazia parlamentare e i suoi organi di bilanciamento del potere, creati dall Costituzione. La piattaforma internet su cui si vota deve essere sicura, aperta a sistemi di controllo terzi e non verticistica (aggiungo: e se poi uno non ha il tempo ? la voglia? la capacità? volesse delegare perche togliergli il parlamento?e ancora su internet il voto si scambio sarebbe più sicuro? )

Il movimento 5 stelle adesso non è più un antipotere: è un potere,quindi dovrebbe essere piu trasparente a tutti, giornalisti compresi, più democratico internamente e aperto al confronto: invece attacca i giornalisti come demoni: ma il pluralismo dei giornali anche se asservito a diversi poteri è comunque la base per il controllo democratico, ci siamo scordati queste cose?

Adesso il m5s può ottenere qualcosa delle sue giuste rivendicazioni contro la cosiddetta “casta”: se sceglie di non governare (la democrazia è comprmesso) cerchi un modo per gestire la mano tesa dal Pd per esempio senza fare alleanze ma mi domando se vuole cambiare le cose o solo sprecare un’occasione per ottenere piu voti, anzi tutti i voti.

Ecco cosa vuol dire sprecare un’ occasione: in passato è successo, gente contro i partiti ne abbiamo avuta , per citarne uno che diceva “Ittallianiiii” in modo non ironico come Grillo. Gente che crea il partito-persona anche . Niente di nuovo.
Gli italiani non gestiscono bene la democrazia ancor oggi, mi spiace ammetterlo. Le colpe sono lontane e anche gli ultimi 20 anni di attacchi alle istituzioni più o meno giustificati, distanza della politica dai bisogni reali della gente, ruberie e abusi dei partiti, hanno dato sostegno a Grillo: finalmente qualcosa è cambiato, finora il movimento ha dimostrato solo effetti positivi:il parlamento è più giovane e con più donne: fanno selezioni pubbliche per i collaboratori: mi domando se sarà anche più libero o se i grillini saranno eterodiretti sullo stile vecchia politica: lo vedremo e voglio stupirmi.

Detto questo, rivendicando il diritto alla critica libera e ai legittimi dubbi di tutti giornalisti e non,che hanno diritto a delle risposte, spero di essere smentito dai fatti. Ben venga il Movimento 5 stelle che porta contenuti importantissimi sia nell’ etica pubblica sia nell’ utilizzo delle risorse del pianeta che in altri argomenti e ai quali sono interessato ad una seria discussione, ma senza aver risolto i problemi elencati mi lascia purtroppo un po’ di paura di cadere dalla padella nella brace. Spero che si risolvano, che ci sia vera democrazia diretta, e non con capi che contano di più.
Spero che facciano un non Statuto, o Statuto ( per questo li hanno inventati) , con delle garanzie sulla partecipazione trasparente che tanto si prefiggono di ottenere dagli altri.
Risolti questi aspetti potrei ben sperare nel rinnovamento italiano magari con la cittadinanza dei figli di immigrati nati in Italia e un Europa davvero prima dei popoli.

17 febbraio 2013

La storia della mia terra si snoda nella notte dei tempi

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Ecco la storia della mia terra : certe volte si pensa che la propria terra non possa mai essere una città , spesso i montanari o chi viene da fuori pensano che la terra sia solo la loro, identificabile da zone meno urbanizzate e che non possa mai trattarsi invece di una metropoli: questa storia si snoda nella notte dei tempi e in via Peschiera c’era un bosco, noi siamo eredi di quell’antico borgo dove eremiti, forse anche druidi prima e santi poi si riunivano a meditare..

L’origine del Borgo degli Ortolani (Borg di Scigolatt)

di Maria Grazia Tolfo

Tra acque e selva

L’insediamento lungo l’attuale via Canonica può ritenersi contemporaneo alla stessa “fondazione” di Milano, perché corrisponde al collegamento con il Seprio, sede originaria dello stanziamento insubrico. La via venne mantenuta dai Romani, come si può notare dalla statio di Quarto Oggiaro, posta al quarto miglio da Milano.

Il borgo nasce quindi dall’aggregazione di cascine e nei secoli posteriori di mulini, alimentati da una fitta rete idrica composta da torrenti e rogge, che nel I secolo d.C. hanno trovato uno sfruttamento e una sistemazione adeguata grazie alle conoscenze idrauliche dei Romani.

Il torrente Nirone, che origina dalle alture di Como e si presentava come uno scolmatore naturale delle Groane a nord di Milano, viene deviato dal suo letto naturale che lo congiungeva all’Olona, e convogliato verso Porta Comasina, dove entrava nel fossato urbico all’altezza dell’attuale via Sacchi. Scendeva dalla località detta Gagnola e attraversava il borgo degli ortolani.
La roggia della Peschiera riceveva le acque dalla roggia Gesiolo (proveniente dal Portello) e attraversava il borgo.
La roggia Marianella proveniva dall’area dell’attuale Villa Simonetta, scendeva per via Lomazzo e percorreva l’ultimo tratto di via Paolo Sarpi per scorrere quasi diritto verso sud.
Il fontanile di S. Rocco proveniva da piazza Coriolano e fluiva lungo via Niccolini, da cui il Pons Guinizeli della località in cui verrà fondata la SS. Trinità.
La roggia S. Roccolambisce la chiesa della SS. Trinità scendendo per quella che diverrà via Piccolini e la roggia Marianella, sul fondo di via Paolo Sarpi (ancora inesistente). La Strada Varesina è ancora chiamata Strada degli Ortolani. Via Lomazzo e via Cagnola sembrano invece collegate, con al fondo il complesso monastico di S. Ambrogio ad nemus.

S. Ambrogio ad nemus

Tra la via per il Seprio e Milano c’era la “Selva”, il nemus, luogo ideale per le scuole gestite dai druidi, collocate sempre fuori dal centro abitato, in quello che oggi definiremmo un campus. Qui abbiamo il primo eremo, rappresentato da S. Ambrogio ad nemus, dove la leggenda locale vuole che si ritirasse S. Martino in occasione del suo soggiorno milanese nel 358. Martino verrà cacciato dalla città dal vescovo ariano Aussenzio, il predecessore di Ambrogio.

Anche il vescovo Ambrogio, testimone S. Agostino, amava ritirarsi qui nella selva a meditare e a comporre i suoi scritti. Vi era una piccola cella eremitica, che Agostino dice fondata da Ambrogio stesso, ma probabilmente di poco anteriore e coincidente con il romitorio di Martino.

Qui si insediò un ordine di monaci, detti di S. Ambrogio ad nemus, ai quali Martino Torriani affiancò i Carmelitani, da poco giunti a Milano sulla scia dei nuovi ordini predicatori. La convivenza durò dal 1250 al 1268, quando i Carmelitani costruirono la propria chiesa.

I monaci di S. Ambrogio ricevettero da papa Gregorio XI nel 1377 la regola degli Agostiniani e nel 1389 Jacopo e Gabriele Bossi, col patrocinio di Gian Galeazzo Visconti, vollero rifare la chiesa, ormai in pezzi, che prese – invano – il titolo dei SS. Cosma e Damiano.

Nel 1589 Sisto V fuse l’ordine con i Barnabiti, che vennero soppressi nel 1644 da papa Innocenzo X. Il monastero fu dato in commenda ai Francescani riformati fino alla sua sconsacrazione nel 1798, quando venne usato come caserma dalle truppe napoleoniche e quindi adibito a fabbrica di cartucce e magazzino. Se c’erano opere d’arte, presero la via della Francia.

Nel periodo tra il 1812 e il 1840 divenne l’Ospedale Fatebenesorelle, grazie alla volontà dell’ex monaca Giovanna Romeni con i beni della contessa Laura Ciceri Visconti. Quando l’ospedale si trasferì a Porta Nuova, l’edificio fu trasformato in lazzaretto per i malati di colera.

Nel 1852 divenne l’ospizio per i sacerdoti anziani e invalidi. Iniziarono i lavori di restauro della chiesa, che venne riaperta al pubblico il 20 maggio 1857; la facciata risale invece al 1908, aperta su via Peschiera 6. Dal 1894 il complesso è sede dell’ospizio dell’Opera Don Luigi Guanella.

La chiesa della SS. Trinità dalla Pataria ai Benedettini

Il prete decumano e patarino Liprando (quello che nel 1103 sfiderà l’arcivescovo Grossolano alla prova del fuoco) fonda la chiesa con canonica per la vita in comune dei preti, dedicandola alla SS. Trinità. Poiché si oppone nel 1099 alla partecipazione milanese alla crociata (per motivi economici), in contrasto col vescovo Anselmo (quello della filastrocca che muore di sete nel deserto per cercare di bere con l’elmo bucato: “passa un giorno, passa un anno, mai non torna il prode Anselmo”), papa Urbano sottrae al clero decumano chiesa e canonica e le pone sotto la protezione della S. Sede.

Della chiesa di Liprando, costruita in località Pons Guinizeli sulla roggia di S. Rocco, resta il campanile, sopravvissuto alla demolizione (assolutamente ingiustificabile) del 1968. Non sappiamo invece quando il papa, sotto il cui patronato si trovavano chiesa e canonica, le assegnò ai Benedettini di S. Simpliciano come grangia.

Gli Umiliati e Bonvesin de la Riva

Il 7 luglio 1251 papa Innocenzo IV è a Milano ed è sconcertato dal ruolo di esattori pubblici dei pedaggi ricoperto dagli Umiliati. Con lettera del 22 settembre li esonera da questi incarichi e dal prestare servizio militare. E’ per compensarli della perdita economica che assegna loro la chiesa della SS. Trinità (e le rendite degli orti), togliendola ai Benedettini? Sappiamo che alla chiesa fu addetto un milanese appassionato ed illustre, fra’ Bonvesin de la Riva, l’autore del libro “Le meraviglie di Milano”.

Il complesso della SS. Trinità, dopo il tragico scioglimento dell’ordine degli Umiliati nel 1571, venne inglobato alla parrocchia di S. Protaso in campo foris. I beni della grangia confluirono nei fondi per la costruzione del Seminario Maggiore in corso Venezia.

Nella Pianta di Milano Stoopendaal del 1704. In giallo è segnata la strada, risalente all’età celtica, che si dirige a nord verso Como e a nord-ovest verso il Seprio. E’ evidente il rapporto privilegiato fra la chiesa della SS. Trinità e la basilica di S. Simpliciano.

Nel 1608 il cardinale Federico Borromeo spostò da S. Protaso alla SS. Trinità il titolo di parrocchia.

Nel 1616 la chiesa subì un incendio devastante, che cancellò ogni residua traccia medievale (tranne il campanile). Ricostruita nel 1638, “perse la facciata” due secoli dopo per prolungare le navate (1841). Neppure questa soluzione sembrò dar pace alla martoriata chiesa, perché nel 1900 si ebbe una nuova facciata su disegno dell’architetto Giuseppe Boni.

Nel frattempo era già stata malamente restaurata all’interno, senza alcun riguardo per gli affreschi del Borgognone ai lati dell’altar maggiore.

Venne demolita nel 1968 per pura speculazione edilizia e la nuova chiesa, fra aspre polemiche, venne costruita tra via Rosmini e via Giusti su progetto dell’architetto Fritz Mertzger di Zurigo.

Oggi fa parte della Cinatown milanese e ha anche preti cinesi.

Fra le opere di cui non conosciamo la nuova collocazione c’era la “Madonna del Rosario”, tela seicentesca già proveniente dal Dazio di Porta Tenaglia, dov’era detta “Madonna di sfrosador”, cioè dei contrabbandieri.

Porta Tenaglia

Il borgo degli Ortolani fu tagliato fuori dal primitivo collegamento con S. Simpliciano dalla costruzione della Porta Tenaglia, la fortificazione progettata da Cesare Cesariano, pittore e architetto, per la difesa del Castello nel 1521. Fu un buco nell’acqua, ma lo scempio rimase.

Le vie

Il borgo era nato a ridosso della strada comunale della Peschiera di S. Ambrogio ad nemus, poi strada degli Ortolani, poi strada Varesina; nei secoli dai viottoli che dividevano le ortaglie erano nate le vie: lo stradone della Chiesa (via Balestrieri), la strada comunale per Bovisa e Novate (via Bramante), la strada Lomazze (via Paolo Sarpi) era l’altro asse portante del borgo; ricevette la forma attuale nella lottizzazione ottocentesca (come via Nicolini); era attraversata dalla via Ravana (dal nome dell’omonima cascina, oggi Lomazzo), che confluiva nella strada Lomazzette (via Morazzone), per finire nella strada della Peschiera di S. Ambrogio ad nemus (via Luigi Cagnola).

Ultima modifica: domenica 22 aprile 2007

mariagrazia.tolfo@rcm.inet.it

Vecchia Milano

La storia di questo borgo è molto vecchia, infatti inizia verso la metà del IV secolo, e parte anche da molto lontano, da una bellisssima cittadina sulla Loira, Tours…

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13 febbraio 2013

I vantaggi del merito e di uno Stato “leggero”, al nostro servizio.

LINK A TISCALI.IT

di Luigi Marco Libroia

CERTAMENTE UNO DEI MIGLIORI ARTICOLI USCITI RECENTEMENTE SU TISCALI.IT SUL TEMA DEL MERITO E DI UNO STATO AL NOSTRO SERVIZIO.

Dimissioni del Papa: non esiste amore senza libertà.

Chi sa cambiare idea è uomo intelligente:
Il papa mostra con i fatti che ha cambiato idea, che se lui ha potuto scegliere di dimettersi allora egli e tutta la chiesa hanno libertà pari a quella di ciascun altro uomo o istituzione: allora ognuno è libero e relativamente alla pari con la libertà di ciascun altro uomo: allora la morale della chiesa si può e si deve discutere e le dimissioni sono (più di mille parole) l’atto più rispettosamente laico possibile: il relativismo è rispetto reciproco e nulla nemmeno dio o la chiesa sono sopra la libertà e se lui è libero di dimettersi, tutti sono liberi.
Nessuno può obbligarci ad amare, nemmeno dio o la chiesa: l’amore è una scelta libera: questo è nei fatti le parole passate stanno a zero. Allora come può imporre oggi una linea su temi etici che non parta dalla libertà di scelta?
Non può più , nessun papa potrà più: la morale non si impone, si condivide con piacere.

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